# LIBERI DI MUOVERSI
Utilizzo un approccio globale per la risoluzione del problema, non soffermandomi mai solo sul singolo sintomo che ha spinto il paziente a recarsi in studio, ma abbinando sempre varie tecniche riabilitative ricercando principalmente una riduzione della sintomatologia dolorosa. Successivamente, individuando e correggendo le reali cause posturali con l’obiettivo di mantenerne i benefici e lo stato di benessere nel tempo.
La postura è la fotografia del corpo umano nello spazio in un determinato istante ed esprime la strategia migliore che adottiamo ed è, quindi, la valutazione posturale a fornirci importanti informazioni sulla relazione tra i vari segmenti corporei e sulla percezione dei sensi e delle emozioni. In questa visione globale la postura è “l’equilibrio tra struttura, sensi ed emozioni in un istante”.
"Qualunque tecnica utilizzi non dimenticare mai che, in primis, sei un Fisioterapista"
Il mio Metodo è concreto, pratico e veloce. E’ influenzato prevalentemente dall’approccio osteopatico ed in particolar modo dall’osteopatia strutturale ma non dimentico mai di inserire nel gesto funzionale, lavorativo o sportivo, l‘armonia del movimento normalizzata come solo un abile Fisioterapista, con le Sue svariate Tecniche e Visione Globale, sa fare. E come recitava la prima frase che ho sentito appena laureato, detta da mio padre anch’esso fisioterapista: “Qualunque tecnica utilizzi non dimenticare mai che, in primis, sei un Fisioterapista“.
L’approccio osteopatico normalmente è risolutivo in 1-2 sedute e già al termine della prima seduta si riscontra un notevole miglioramento in termini di dolore e libertà di movimento.
LE VARI FASI DI OGNI SINGOLA SEDUTA
ANALISI POSTURALE COMPUTERIZZATA
Videografia dell'assetto posturale globale o dei singoli distretti corporei (caviglia, ginocchio, anca, colonna...) elaborati da un moderno software.
VALUTAZIONE POSTURALE FISIOTERAPICA
L'analisi sicuramente più importante. Un esame attento della postura e della biomeccanica di ogni singola articolazione attraverso test diagnostici di Fisioterapia e Osteopatia.
DEFINIZIONE E TRATTAMENTO
Valuti gli eventuali squilibri posturali o limitazioni biomeccaniche articolari siamo in grado di fornire indicazioni di trattamento o di effettuare direttamente la terapia tramite terapia manuale, osteopatia o la rieducazione posturale globale.
Normalmente bastano 1-2 sedute per risolvere la sintomatologia.
RI-TEST
Alla fine di ogni seduta si rieseguono sia la valutazione posturale che manuale per l'eventuale programmazione di una visita di controllo.
OSTEOPATIA STRUTTURALE - NON SOLO MANIPOLAZIONI
In osteopatia viene definita struttura l’insieme di ossa, muscoli e tessuti che sorreggono e governano il nostro corpo in ogni suo gesto, azione o funzione e da qui la spiegazione alla celebre frase del Dottor A.T. Still (1828 – 1917), medico statunitense fondatore dell’osteopatia, “la struttura governa la funzione”. Questa definizione è stata migliorata e completata con le nuove scoperte in ambito neuro-fisiologico ma ancora oggi, a mio avviso, ricopre l’aspetto più importante per l’inizio del percorso di cura.
L’osteopatia strutturale considera l’apparato muscolo scheletrico in relazione al funzionamento di tutti gli apparati e organi di tutto il corpo.
Si concentra sulla anatomia, sulla biomeccanica e su il suo funzionamento. Ogni articolazione è soggetta a diversi gradi di movimento, che si manifestano su tutti i piani dello spazio e si comportano con leggi biomeccaniche ben precise in funzione all’articolazione vicina o lontana ma comunque collegata tramite strutture anatomiche interessando anche altri sistemi collegati come quello circolatorio, respiratori, viscerale, nervoso centrale e periferico.
L’osteopata, attraverso delle tecniche ben precise e mirate, normalizza (facilita) la mancanza o riduzione di movimento ripristinando così la fisiologica funzionalità del distretto in riferimento alla funzionalità dell’intera struttura.
E’ di fondamentale importanza ricordare che una manipolazione (o più manipolazioni) è efficace e risolutiva solo se inserita in un ragionamento clinico che comprende l’intera persona in quanto, in quasi tutta la totalità dei pazienti, la localizzazione della sintomatologia dolorosa non corrisponde mai alla reale origine del problema.